Il geko è un maestro del camouflage, capace di nascondersi agli occhi dei predatori e delle prede grazie a un insieme di adattamenti fisici e comportamentali, frutto dell’evoluzione
Il geko è un piccolo rettile noto per la straordinaria capacità di mimetizzarsi con l’ambiente circostante. La particolare abilità di nascondersi lo protegge dai predatori, ottimizzando la sua resilienza negli habitat selvatici. Ma come fa esattamente un geko a rendersi invisibile?
Cosa leggerai nell'articolo:
L’arte del camouflage del geko
I geki utilizzano diverse tecniche di camuffamento per sfuggire alla vista. La più comune è la capacità di cambiare colore, un fenomeno chiamato crittosi. Questa abilità permette al geko di adattare la tonalità della propria pelle in base al substrato su cui si trova.
Ti suggeriamo di leggere: Cos’è il camouflage
Un geko può ad esempio assumere un colore grigiastro quando si trova su una pietra o un tono verde brillante se si arrampica su una foglia.
La struttura cutanea del piccolo rettile
La capacità del geko di cambiare colore è legata alla struttura microscopica della sua pelle. Il rettile possiede cellule definite cromatofori, che contengono diversi pigmenti colorati. Queste unità morfologiche possono espandersi o contrarsi, modificando l’intensità del colore visibile.
Alcune specie di geki possiedono anche iridofori, cellule che riflettono la luce, creando effetti cromatici che favoriscono ulteriormente il camuffamento.
L’adattamento ai cicli di luce
Oltre al camuffamento basato sul colore, i geki sono in grado di adattarsi ai cambiamenti nella luce ambientale. Durante il giorno, assumono colori più scuri per assorbire meno calore, mentre di notte diventano più chiari, caratteristica che permette loro di confondersi con l’ambiente in condizioni di bassa luminosità.
Comportamenti del geko
Il comportamento del geko gioca un ruolo cruciale nel suo camuffamento. Questi rettili sono animali prevalentemente notturni. Sono più attivi durante le ore buie, momento in cui per i predatori risulta più difficoltoso individuarli.
Ti suggeriamo di leggere: Resilienza, un’analisi filosofica
I geki tendono inoltre a rimanere immobili per lunghi periodi, riducendo ulteriormente le possibilità che siano scoperti.
Habitat e mimesi
L’habitat naturale del geko influisce notevolmente sulla capacità che il piccolo rettile ha di mimetizzarsi. I geki che vivono in ambienti rocciosi tendono ad avere colorazioni terrose, mentre quelli che abitano le foreste pluviali possono presentare tonalità più vivaci.
Questo adattamento li aiuta anche nella caccia, rendendoli invisibili agli insetti di cui si nutrono.
Il Magazine di Informazione senza filtri né padroni. Un progetto corale che arricchisce in chiave propositiva, offrendo spunti per salvaguardare il Pianeta.