Letargo degli animali
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Letargo degli animali: strategie di sopravvivenza per affrontare l’Inverno

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Il letargo è un meccanismo di adattamento nel regno animale, che consente a molte specie di sopravvivere in condizioni climatiche avverse, conservando energia e riducendo le attività metaboliche

Il letargo è un fenomeno fisiologico caratterizzato da una marcata riduzione delle funzioni corporee e un abbassamento del metabolismo, che permette agli animali di sopravvivere a condizioni ambientali estreme, come il freddo invernale o la scarsità di cibo.

Questo stato di torpore profondo è comune tra diverse specie di mammiferi, rettili, anfibi e alcuni uccelli. Si distingue per un drastico rallentamento del battito cardiaco, della respirazione e della temperatura corporea.

Ma cosa accade esattamente durante il letargo e quali adattamenti rendono possibile questa strategia di sopravvivenza?

I meccanismi fisiologici del letargo

Durante il letargo, il corpo degli animali entra in uno stato di ipometabolismo, una condizione in cui il consumo energetico viene drasticamente ridotto. Gli animali che praticano il letargo, come gli orsi, i ricci e i pipistrelli, accumulano riserve di grasso corporeo prima dell’inizio dell’Inverno, che utilizzano poi per sopravvivere durante i mesi in cui non mangiano.

Uno degli aspetti chiave del letargo è l’abbassamento della temperatura corporea. Alcuni animali, come i roditori che ibernano, possono diminuire la loro temperatura fino a pochi gradi sopra il punto di congelamento, mentre altri, come gli orsi, mantengono una temperatura leggermente più alta, pur riducendo sensibilmente il loro metabolismo. Questo permette di conservare energia, dato che il corpo non deve affaticarsi troppo per mantenere una temperatura interna stabile.

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Un altro elemento cruciale è la riduzione della frequenza cardiaca e respiratoria. Le marmotte, ad esempio, possono passare da 80 battiti al minuto in stato attivo a soli 3-5 durante il letargo. Anche la respirazione rallenta notevolmente, con alcune specie che possono arrivare a fare una sola respirazione ogni pochi minuti.
Questi cambiamenti fisiologici, combinati, riducono drasticamente il consumo energetico, consentendo agli animali di sopravvivere per mesi senza dover mangiare o bere.

Differenze tra letargo vero e torpore

È importante distinguere tra letargo vero (ibernazione) e torpore temporaneo. Il letargo vero è uno stato prolungato e profondo di inattività, spesso della durata di mesi, durante il quale l’animale resta immobile e si risveglia solo di rado, come nel caso dei pipistrelli e degli scoiattoli terricoli.

Il torpore è uno stato meno profondo e può essere di breve durata. Alcuni uccelli e piccoli mammiferi, come i colibrì, entrano in torpore solo per alcune ore durante la notte, per risparmiare energia quando la temperatura scende o il cibo è scarso.

Animali che praticano il letargo

Il letargo è osservabile in molte specie, ognuna con adattamenti specifici.

Mammiferi

Gli orsi sono tra gli esempi più noti di animali che vanno in letargo. Contrariamente alla credenza comune, però, non ibernano nel senso stretto del termine, ma entrano in uno stato di torpore prolungato, durante il quale la loro temperatura corporea diminuisce leggermente e il metabolismo rallenta.

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I piccoli roditori, come i ghiri e gli scoiattoli, sono invece veri ibernanti, capaci di ridurre drasticamente la loro temperatura corporea.

Rettili e anfibi

Anche alcune specie di rettili, come le tartarughe e le lucertole, praticano il letargo. Questi animali ectotermi dipendono dalla temperatura esterna per regolare il proprio metabolismo, e quindi il freddo invernale li costringe a rallentare notevolmente la loro attività.

Alcuni anfibi, come le rane, sono in grado di sopravvivere congelati per lunghi periodi grazie a speciali proteine antigelo che impediscono la formazione di cristalli di ghiaccio dannosi nei loro tessuti.

Insetti

Molti insetti, come i bombi e alcune farfalle, entrano in uno stato di diapausa, un tipo di letargo in cui interrompono completamente il loro ciclo vitale durante l’Inverno, per poi risvegliarsi con l’arrivo della Primavera.

Il letargo nell’era del cambiamento climatico

Il cambiamento climatico rappresenta una sfida per le specie che dipendono dal letargo per sopravvivere. L’aumento delle temperature invernali può alterare i cicli di letargo, con conseguenze potenzialmente gravi per la sopravvivenza delle specie.

Gli animali che si svegliano troppo presto rischiano di non trovare cibo a sufficienza, poiché la vegetazione e le risorse naturali potrebbero non essere ancora disponibili.

L’irregolarità delle temperature invernali, con episodi di caldo seguiti da improvvise ondate di gelo, può inoltre interferire con i meccanismi biologici di molti animali ibernanti.

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