Triangolazione nel Narcisismo
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Triangolazione nel Narcisismo: una manovra manipolatoria con esiti catastrofici ma risolvibili

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La triangolazione è una manovra manipolativa  che i narcisisti utilizzano per mantenere il controllo e per manovrare le relazioni interpersonali, generando conflitto e ambiguità. Questo meccanismo psicologico può lasciare profonde cicatrici emotive nelle vittime, creando confusione e allontanamenti dalle persone sincere

La triangolazione è una delle manovre più subdole usate dai narcisisti per manipolare e per mantenere il controllo su chi li circonda. Si tratta di una dinamica in cui il narcisista introduce una terza persona nell’intimità di una relazione per destabilizzarla e per controllare gli altri.

In apparenza innocuo, ma ben evidente allo sguardo scrutatore di chi conosce la psiche umana in maniera analitica, questo meccanismo può avere conseguenze devastanti, generando conflitti, rivalità, confusione e allontanamenti tra persone leali.

Che cos’è la triangolazione?

Nel contesto del Narcisismo, la triangolazione avviene quando il narcisista coinvolge un terzo individuo in una relazione diadica (tra due persone), creando tensioni o innescando competizioni tra le vittime coinvolte.

il narcisista potrebbe ad esempio elogiare o favorire un’altra persona in presenza della vittima, per suscitare gelosia o insicurezza. In altri casi, potrebbe far circolare informazioni ambigue o falsificate, ponendo le persone l’una contro l’altra e alimentando una situazione di conflitto.

Il meccanismo non si limita alle relazioni amorose. La triangolazione può avvenire tra amici, colleghi o anche nel contesto famigliare. L’obiettivo del narcisista è mantenere il controllo sulle persone che desidera circuire, creando dinamiche di scontro e/o dipendenza e costringendo la vittima a cercare costantemente la sua approvazione o ad agire in suo favore.

I meccanismi psicologici alla base della triangolazione

Per comprendere meglio il funzionamento della triangolazione, è utile fare riferimento a concetti della teoria delle relazioni oggettuali. Il narcisista, mente malvagia incapace di provare empatia, percepisce le persone non come individui autonomi, ma come estensioni di sé. Questo disconoscimento dell’individualità delle altre persone rende più facile per il narcisista manipolare e controllare i rapporti.

In Psicologia, il concetto di triangolazione è stato discusso anche da Murray Bowen, uno dei padri della teoria della terapia familiare sistemica. Nella sua prospettiva, la triangolazione rappresenta un tentativo di stabilizzare l’ansia all’interno di una relazione introducendo una terza persona. Tuttavia, nel Narcisismo patologico, la triangolazione non serve a stabilizzare ma piuttosto a destabilizzare, alimentando l’incertezza per mantenere il controllo.

Le azioni più comuni di triangolazione nel Narcisismo

Esistono diverse modalità attraverso cui il narcisista mette in atto la triangolazione.

Elogio e svalutazione

Il narcisista alterna lodi e critiche tra due persone, creando una situazione di rivalità. Potrebbe ad esempio lodare una persona davanti alla vittima per far sentire quest’ultima inferiore o insicura. O potrebbe svalutare la vittima in contesti pubblici.

La svalutazione avviene soprattutto quando il narcisista vede in quest’ultima un rivale forte con cui confrontarsi e non riesce a mantenerla sotto il suo controllo maniacale. Il caso esemplare si riscontra quando le persone prese di mira dal narcisista godono di ottima reputazione sociale e sono apprezzate dagli altri.

Raccontare versioni diverse della stessa storia

Il narcisista potrebbe raccontare storie diverse a ciascuna delle persone coinvolte, seminando dubbi e confusione. La finalità è di controllare le informazioni diffuse, nella maggior parte dei casi diffamatorie, mantenendo un ruolo centrale nella narrazione.

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Creazione di alleanze

Il narcisista può fingere di essere il mediatore tra due persone, facendosi apparire come l’unico che può risolvere i conflitti o portare chiarezza. Questo lo pone in una posizione di potere.

Gaslighting e confusione

La triangolazione si sovrappone in genere ad altre dinamiche manipolative, come il gaslighting, creando una distorsione della realtà che indebolisce la percezione della vittima e la sua capacità di difendersi, soprattutto se ultra-sensibile sotto il profilo emotivo, come nel caso dei Borderline.

Le conseguenze psicologiche

Per le vittime, la triangolazione può avere effetti profondamente dolorosi a livello emotivo. Il costante confronto e la manipolazione portano a:

  • Bassa autostima. Essere costantemente svalutati o messi in competizione con un’altra persona può minare la sicurezza di sé, non facendo sentire la vittima valida.
  • Senso di colpa. La vittima può anche percepire profondi sensi di colpa nei confronti delle persone con cui entra in conflitto a causa del processo manipolatorio subito. Può sentirsi ancora legata a quest’ultima, faticando però a riallacciare i rapporti proprio a causa del senso di colpa avvertito e/o per un difficoltoso blocco psicologico venutosi a creare.
  • Ansia e incertezza. La continua confusione e l’insicurezza generata dal narcisista portano spesso la vittima a dubitare delle proprie percezioni e/o a sviluppare una dipendenza emotiva da quest’ultimo per ottenere rassicurazioni.
  • Isolamento sociale. La triangolazione può isolare la vittima da altre persone, rendendola sempre più dipendente dal narcisista per ottenere approvazione o conforto. Sul lungo termine, la vittima può anche iniziare a nutrire sospetti e sfiducia verso pressoché chiunque, ritrovandosi a dover affrontare il narcisista in maniera autonoma.

Come difendersi dalla triangolazione

Difendersi dalla triangolazione è possibile. Richiede l’abilità di riconoscere le dinamiche manipolative.

Il primo passo consiste nel prendere coscienza del comportamento del narcisista e delle sue tecniche di controllo. La consapevolezza è essenziale per rompere il ciclo della manipolazione.

Anche stabilire confini emotivi e relazionali è fondamentale per proteggersi. La vittima deve far in modo che il narcisista non lo metta in competizione con altre persone né lo confonda con versioni distorte della realtà.

Il supporto delle relazioni di fiducia, dal partner ai familiari fino agli amici, e in vari casi, di un professionista della salute mentale, diviene una scelta cosciente, fondamentale per recuperare la propria autonomia e per troncare ogni tipo di rapporto con il narcisista.

In presenza di stalking evidente, va valutata l’opportunità di procedere con un esposto presso le Forze dell’Ordine preposte e, se necessario, con successiva querela.

Fonti:

  • Bowen, M. (1978). Family Therapy in Clinical Practice. New York: Jason Aronson.
  • Campbell, W. K., & Foster, C. A. (2007). The Narcissistic Self: Background, an Extended Agency Model, and Ongoing Controversies. In The Self (pp. 115-138). Psychology Press.
  • Durvasula, R. (2019). Don’t You Know Who I Am? How to Stay Sane in an Era of Narcissism, Entitlement, and Incivility. Post Hill Press.

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