Rimanere intrappolati in schemi rigidi limita la nostra capacità di adattamento, ostacolando il benessere mentale e la crescita personale. Perché è importante coltivare la flessibilità
Gli schemi fissi, ovvero abitudini rigide e ripetitive nelle nostre azioni e pensieri, possono sembrare una via sicura per affrontare la vita quotidiana. Tuttavia, quando diventano troppo rigidi, possono rivelarsi limitanti tanto da influire negativamente sul benessere mentale.
Il cervello umano ha una sorprendente capacità di adattamento. Rimanere incastrati in schemi fissi frena questo potenziale, limitando la flessibilità necessaria per affrontare cambiamenti e sfide.
A lungo andare, seguire sempre le stesse routine, i medesimi schemi di pensiero, riduce la capacità di innovare, di escogitare soluzioni. Con quali conseguenze? Si finisce per ritrovarsi vittime di ansia, di frustrazioni, oltre che di un profondo senso di insoddisfazione.
Cosa leggerai nell'articolo:
Gli schemi fissi riducono la capacità di affrontare l’inaspettato
Uno degli effetti collaterali di una mentalità rigida è l’incapacità di affrontare gli imprevisti con resilienza.
In Psicologia, si parla di “flessibilità cognitiva” per descrivere la capacità del cervello di adattarsi a nuove informazioni o circostanze. Le persone con una bassa flessibilità cognitiva sono più suscettibili a sentimenti di ansia e stress quando si trovano di fronte a situazioni inattese.
Ti suggeriamo di leggere: Cosa significa essere leader
Secondo gli studi di Kashdan e Rottenberg (2010), coloro che si attengono rigidamente a schemi e a routine tendono ad avere una minore tolleranza alla frustrazione e una ridotta capacità di gestire il cambiamento, perché il cervello ha difficoltà a uscire da questi percorsi predefiniti.
Di fronte all’inaspettato, invece di trovare risposte alternative, il cervello tende a “bloccarsi”, generando ansia, disorientamento.
L’impatto sull’autostima
Quando si è eccessivamente legati a schemi fissi, anche il concetto di sé diventa statico. Le persone che mantengono convinzioni rigide su se stesse e sulle proprie capacità sviluppano un senso di autostima condizionato.
Se ad esempio una persona si considera “brava solo in alcune cose”, tenderà a evitare tutte le situazioni in cui potrebbe fallire, riducendo così le opportunità di apprendimento e di crescita.
Carol Dweck, nel suo famoso lavoro sulla “mentalità di crescita” (growth mindset), ha dimostrato che le persone che abbandonano una mentalità rigida a favore di una più flessibile e aperta riescono a sviluppare un’autostima più stabile e più resistente.
La possibilità di “fallire” non viene vissuta come una minaccia alla propria identità, ma come un’opportunità di crescita.
La rigidità negli schemi causa ansia e stress
Gli schemi fissi possono influire negativamente sul benessere mentale perché ci spingono a controllare ogni aspetto della nostra vita. Se non riusciamo a mantenere il controllo, possiamo sperimentare stress, stati ansiogeni, sentendoci incapaci di gestire situazioni complesse o imprevedibili.
Secondo uno studio condotto dalla Mayo Clinic nel 2020, gli individui con schemi di pensiero rigidi sono più esposti al rischio di ansia cronica e di stress, perché il tentativo di mantenere il controllo in ogni situazione può diventare un peso emotivo insostenibile.
La ricerca dimostra che abbandonare gli schemi fissi rende le persone più adattabili e riduce anche la tendenza a sviluppare sintomi ansiogeni.
Il potere della flessibilità mentale
Esiste una via per rompere gli schemi fissi, promuovendo una mente più libera. La pratica della flessibilità mentale, che può essere coltivata tramite esercizi di mindfulness, yoga, o semplicemente adottando nuove abitudini, permette di sviluppare una mentalità aperta, curiosa, capace di esplorare nuove esperienze senza paure.
Ti suggeriamo di leggere: Metodo Mindfulness di Mark Williams, una guida per essere felici in 56 giorni
Cimentarsi in nuovi percorsi, cambiare prospettiva, sfidare le proprie convinzioni sono atteggiamenti che aiutano a sviluppare maggiore resilienza, ma anche ad aumentare il benessere complessivo.
Chi pratica la flessibilità mentale scopre che la vita non deve essere gestita attraverso schemi rigidi, ma può essere vissuta come un’opportunità continua di scoperta e di miglioramento personale.
Fonti:
- Davidson, R. J., & Begley, S. (2012). The Emotional Life of Your Brain. Penguin.
- Kashdan, T. B., & Rottenberg, J. (2010). Psychological flexibility as a fundamental aspect of health. Clinical Psychology Review.
- Dweck, C. S. (2006). Mindset: The New Psychology of Success. Random House.
- Mayo Clinic. (2020). Stress Symptoms: Effects on Your Body and Behavior. Mayo Clinic.
- Kabat-Zinn, J. (2003). Mindfulness-based interventions in context: Past, present, and future.
Sono la CEO di Controsenso, Impresa operante nel Digital Marketing, nel giornalismo e nella comunicazione strategica. Dirigo un team di esperti che supporta P.M.I. e privati, aiutandoli a promuovere i propri progetti online e offline.