I sentieri escursionistici influenzano significativamente il comportamento di orsi e lupi, estendendo il disturbo umano ben oltre le aree immediatamente adiacenti
La crescente popolarità delle attività all’aperto, come il trekking, ha sollevato interrogativi sull’impatto umano sugli ecosistemi naturali.
Recenti studi indicano che la semplice presenza di sentieri escursionistici può alterare significativamente il comportamento di lupi e orsi, suggerendo la necessità di rivedere le pratiche di gestione ambientale per garantire una coesistenza equilibrata.
Cosa leggerai nell'articolo:
L’impatto dei sentieri sul comportamento animale
Uno studio condotto nella valle del fiume Bow, in Canada, e pubblicato sul Journal of Applied Ecology, ha utilizzato 1.600 fototrappole per monitorare la presenza di esseri umani, orsi e lupi tra il 2007 e il 2022. I risultati hanno mostrato che orsi e lupi evitano le aree circostanti i sentieri escursionistici, con i lupi che mantengono una distanza di almeno 600 metri e gli orsi di circa 300 metri dai percorsi più frequentati.
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Questo comportamento suggerisce che l’influenza umana si estende ben oltre i confini fisici dei sentieri, creando “zone di influenza” che riducono l’habitat effettivo disponibile per questi animali.
Conseguenze ecologiche e gestionali
La riduzione dell’habitat disponibile può avere diverse implicazioni:
- Stress fisiologico. L’evitamento delle aree vicine ai sentieri può costringere gli animali a utilizzare habitat subottimali, aumentando lo stress e riducendo l’accesso alle risorse.
- Alterazione dei modelli comportamentali. La necessità di evitare gli esseri umani può interferire con le attività quotidiane di caccia, alimentazione e riproduzione.
- Riduzione della biodiversità. La frammentazione dell’habitat può portare a una diminuzione della diversità genetica e a un aumento del rischio di estinzione locale.
Strategie di mitigazione
Per ridurre l’impatto dei sentieri escursionistici sulla fauna selvatica, si possono adottare diverse misure.
Pianificazione dei percorsi
È possibile giocare d’anticipo, progettando sentieri lontano dalle aree critiche per la fauna, utilizzando dati ecologici per identificare zone sensibili.
Regolamentazione dell’accesso
Una buona strategia consiste nel limitare l’accesso umano in determinati periodi dell’anno, come la stagione riproduttiva, per ridurre il disturbo. Nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, alcuni sentieri vengono chiusi temporaneamente per proteggere gli orsi durante il periodo degli amori.
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Educazione ambientale
È essenziale sensibilizzare i visitatori sull’importanza di rimanere sui sentieri designati e di rispettare le normative locali per la conservazione della fauna.
Sono la CEO di Controsenso, Impresa operante nel Digital Marketing, nel giornalismo e nella comunicazione strategica. Dirigo un team di esperti che supporta P.M.I. e privati, aiutandoli a promuovere i propri progetti online e offline.