Consumo di acqua in Italia
Ambiente

Consumo di acqua, Italia al primo posto in Europa: 130 miliardi di metri cubi ogni anno

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Un consumo di acqua che supera i 130 miliardi di metri cubi all’anno fa dell’Italia il Paese con il più alto tasso di utilizzo idrico in Europa. Il dato solleva interrogativi sul futuro di questa risorsa naturale e sulla sostenibilità delle pratiche di consumo

L’Italia si posiziona al vertice in Europa per il consumo idrico, con circa 130 miliardi di metri cubi utilizzati annualmente.

Questo dato, emerso in uno studio di The European House Ambrosetti, presentato durante la VI riunione della Community Valore Acqua per l’Italia, solleva preoccupazioni sul futuro di questa risorsa naturale e sulla sostenibilità delle pratiche di consumo.

Il Paese si distingue per la quantità di risorse idriche consumate, ma anche per l’inefficienza nella gestione dell’acqua.

Le cause del consumo elevato

Diversi fattori contribuiscono a questo altissimo consumo di acqua. L’Italia ha una tradizione agricola che richiede un ingente impiego di risorse idriche. Il settore industriale e quello turistico, che contribuiscono in maniera significativa all’economia del Paese, sono anch’essi tra i maggiori utilizzatori di acqua.

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La dispersione nelle reti idriche, che secondo stime ufficiali supera il 40% del totale, aggrava ulteriormente la situazione, facendo emergere una problematica legata alla gestione efficiente delle risorse disponibili.

Strategie per risparmiare acqua: l’efficienza degli elettrodomestici in casa

In questo scenario, uno degli elettrodomestici più utili per ridurre il consumo idrico tra le mura domestiche è la lavastoviglie. Sebbene molte persone ritengano che lavare i piatti a mano sia più economico in termini di utilizzo dell’acqua, diverse ricerche hanno dimostrato che la lavastoviglie ne consuma effettivamente in quantità inferiori rispetto al lavaggio manuale.

Uno studio condotto dai ricercatori del dipartimento di Ingegneria Agraria dell’Università di Bonn, in Germania, ha ad esempio analizzato i consumi di acqua durante il lavaggio dei piatti, confrontando l’uso della lavastoviglie e il lavaggio manuale. I dati, raccolti da partecipanti provenienti da oltre 29 Paesi, hanno evidenziato che un ciclo standard di lavaggio in lavastoviglie consuma tra i 12 e i 17,7 litri di acqua. A parità di stoviglie, il lavaggio a mano può invece richiedere dai 34,7 ai 160,1 litri di acqua, a seconda della tecnica seguita, come lasciare il rubinetto aperto per tutta la durata del lavaggio o riempire completamente il lavandino.

L’efficienza idrica della lavastoviglie non si limita inoltre al consumo di acqua, ma si estende anche alla gestione energetica. Gli elettrodomestici moderni sono progettati per ottimizzare l’uso dell’energia. Spesso impiegano tecnologie che riducono i consumi senza sacrificare la qualità del lavaggio. Molti modelli sono dotati di sensori che regolano automaticamente il flusso d’acqua in base al carico, contribuendo ulteriormente al risparmio.

Lo stesso avviene nei modelli di lavatrice di ultima generazione.

Tagliare il consumo idrico installando un depuratore

Anche la scelta di installare un depuratore d’acqua può contribuire al risparmio idrico. Questi dispositivi, progettati per migliorare la qualità dell’acqua che consumiamo, rimuovendo impurità, contaminanti e cloro in eccesso, garantiscono benefici alla salute dei consumatori ma aiutano anche a ridurre gli acquisti di acqua in bottiglia, con vantaggi ambientali importanti.

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Imbottigliare l’acqua produce infatti costi idrici impattanti, e non solo in termini di consumo diretto di acqua.

L’intero processo di produzione e di distribuzione dell’acqua in bottiglia comporta un utilizzo significativo di risorse idriche. L’insieme di questi costi include:

  • Consumo diretto. Ogni litro d’acqua imbottigliata richiede una quantità significativa di acqua per l’estrazione, il trattamento e l’imbottigliamento. Un rapporto dell’Environmental Research Letters stima che per produrre un litro di acqua in bottiglia siano necessari da 1,5 a 3 litri di acqua, a seconda del processo e della localizzazione.
  • Costi indiretti. Oltre al consumo idrico correlato al processo di imbottigliamento, sono da affrontare anche i costi idrici indiretti legati alla produzione di plastica per le bottiglie, che richiede acqua per la fabbricazione del PET (polietilene tereftalato). La produzione di plastica è molto “assetata” di acqua.
  • Distribuzione e trasporto. Il trasporto dell’acqua in bottiglia comporta un consumo di risorse idriche, soprattutto quando la produzione avviene lontano dai punti di consumo.

Un’azione concreta per il futuro: ridurre i consumi

Per l’Italia, con i suoi alti consumi idrici, è fondamentale adottare misure che favoriscano il risparmio e l’efficienza delle risorse idriche. Investire in tecnologie avanzate, come il miglioramento delle reti idriche e l’adozione di soluzioni ecologiche, è una strada necessaria per ridurre l’impatto ambientale di ogni cittadino.

I cambiamenti iniziano dal basso, grazie a una coscienza critica che ognuno di noi può sviluppare con un po’ di volontà.

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