Ogni primavera, migliaia di rospi europei intraprendono una pericolosa migrazione verso i luoghi di riproduzione, affrontando ostacoli come strade trafficate che mettono a rischio la loro sopravvivenza. In risposta, numerose iniziative di volontariato si mobilitano per garantire la sicurezza di questi anfibi durante il loro viaggio stagionale
La migrazione primaverile dei rospi è un fenomeno naturale di grande importanza ecologica. L’urbanizzazione e la presenza di infrastrutture stradali hanno però reso questo avvenimento sempre più pericoloso per questi anfibi, causando un significativo declino delle loro popolazioni.
Per contrastare la tendenza, in diversi Paesi europei, Italia inclusa, sono nate iniziative di volontariato dedicate al salvataggio dei rospi durante la loro stagione migratoria.
Cosa leggerai nell'articolo:
La migrazione dei rospi: un viaggio rischioso
Con l’arrivo della primavera, i rospi comuni (Bufo bufo) emergono dai loro siti di ibernazione e si dirigono verso stagni, laghi e altri corpi d’acqua per la riproduzione.
Il viaggio avviene tipicamente durante le sere miti e umide, quando le temperature serali raggiungono i 7–8°C, specialmente in presenza di piogge leggere. Ma la frammentazione degli habitat e la presenza di strade lungo le rotte migratorie espongono questi anfibi a elevati rischi di mortalità per collisione con i veicoli.
Iniziative di volontariato in Italia
In Italia, diverse associazioni ambientaliste hanno avviato campagne di salvataggio per proteggere i rospi durante la migrazione. Nella zona del Moregallo, lungo la strada che collega Lecco a Bellagio, Legambiente Lecco, in collaborazione con altre organizzazioni, ha installato barriere di plastica ai lati della strada per impedire ai rospi di attraversare e di rischiare di essere investiti.
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I volontari pattugliano la barriere, raccolgono gli anfibi e li trasportano in sicurezza dall’altra parte della strada, permettendo loro di raggiungere i siti di riproduzione. Ogni anno, grazie a queste attività, vengono salvati circa 20.000 rospi nella sola area del Moregallo.
In Lombardia, questo tipo di attività, viene svolto regolarmente anche dalle G.E.V. (Guardie Ecologiche Volontarie) che operano nelel Comunità Montane, i Parchi Regionali o i PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale), tra cui il Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, il Parco Nord Milano, la Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, il Parco dell’Adamello e il Parco del Serio.
Salvataggio dei rospi: il caso del Regno Unito
Anche in altri Paesi europei si registrano iniziative simili. Nel Regno Unito, la Charlcombe Toad Rescue Group opera nella zona sud-occidentale, vicino a Bath, dove i volontari chiudono temporaneamente una strada di campagna durante la stagione migratoria per facilitare il passaggio sicuro di migliaia di rospi, rane e tritoni.
Questo progetto, attivo da oltre due decenni, ha contribuito a ridurre significativamente la mortalità degli anfibi nella zona.
L’importanza della conservazione degli anfibi
La diminuzione delle popolazioni di rospi è attribuibile a vari fattori, tra cui la perdita degli habitat, il traffico stradale e i cambiamenti climatici.
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Gli anfibi svolgono un ruolo cruciale negli ecosistemi, controllando le popolazioni di insetti e fungendo da indicatori della salute ambientale.
Le iniziative di volontariato contribuiscono alla salvaguardia della specie, ma promuovono anche la sensibilizzazione pubblica sull’importanza di conservare la nostra ricca biodiversità.

Sono la CEO di Controsenso, Impresa operante nel Digital Marketing, nel giornalismo e nella comunicazione strategica. Dirigo un team di esperti che supporta P.M.I. e privati, aiutandoli a promuovere i propri progetti online e offline.