Come si mangia il ramen?
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Ramen: un viaggio tra storia e sapori orientali

Tempo di lettura: 3 minuti

Icona della cucina giapponese, il ramen affonda le sue radici storiche nella gastronomia cinese. Con il suo brodo ricco e le tante varianti, è riuscito a conquistare i palati di tutto il Mondo. Lo proponiamo in una ricetta vegana, perfetta per chi cerca un’esperienza gastronomica gustosa e cruelty-free

Il ramen è un simbolo della cultura gastronomica giapponese, capace di raccontare storie di migrazione, innovazione, adattamento. Nato in Cina e rivisitato successivamente in Giappone, questo piatto ha attraversato secoli e confini, evolvendosi da cibo di strada economico a esperienza culinaria raffinata.

Oggi, il ramen è apprezzato globalmente, con varianti che soddisfano ogni palato, incluse opzioni vegane che mantengono intatta la sua essenza umami. Questo articolo ne esplora la storia, propone una ricetta plant-based e spiega come gustarlo al meglio.

La storia

Le origini del ramen risalgono alla Cina del XIX secolo, dove i noodle di grano in brodo, noti come lāmiàn (“noodle tirati”), erano un piatto comune. Secondo gli storici, arrivò in Giappone alla fine del XIX o all’inizio del XX secolo grazie agli immigrati cinesi, stabilendosi inizialmente nei quartieri di Yokohama Chinatown.

George Solt, autore di The Untold History of Ramen, sottolinea che il piatto si è diffuso storicamente come alimento per i lavoratori poveri, perché economico e nutriente. La sua popolarità è sbocciata dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la scarsità di cibo in Giappone ha promosso l’importazione di farina di grano americana, rendendo il ramen un pasto di massa.

Con il tempo, ogni regione giapponese ha sviluppato la propria versione. L’invenzione del ramen istantaneo nel 1958 da parte di Momofuku Ando, fondatore di Nissin, ha poi consacrato il piatto come fenomeno globale.

Come si mangia il ramen?

Mangiare il ramen è un’esperienza che combina tecnica e rituale, radicata nella tradizione giapponese. Si utilizza una combinazione di bacchette e cucchiaio: con le bacchette si afferrano i noodle, portandoli alla bocca accompagnati da un sorso di brodo raccolto con il cucchiaio.

È consuetudine gustare i noodle rumorosamente, un gesto che in Giappone è segno di apprezzamento, oltre ad aiutare a raffreddarli. Il brodo va consumato gradualmente, assaporando gli ingredienti come tofu o funghi tra un boccone e l’altro.

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Secondo l’etichetta, la ciotola può essere sollevata con una mano per bere il brodo rimanente, ma non è obbligatorio finirlo completamente. L’importante è rispettare il ritmo del pasto, immergendosi nei suoi sapori senza fretta.

Ramen vegano: una ricetta semplice e saporita

Il ramen vegano rappresenta un’alternativa saporita e rispettosa dell’ambiente, preservando la complessità del brodo tradizionale. Proponiamo una ricetta semplice e ricca di nutrienti.

Ingredienti (per 2 persone)

  • 150 g di noodle ramen (senza uova, verificare l’etichetta)
  • 1 litro di brodo vegetale
  • 2 cucchiai di miso bianco (vegan-friendly)
  • 1 cucchiaio di salsa di soia
  • 1 cucchiaino di olio di sesamo tostato
  • 50 g di funghi shiitake secchi (ammollati in acqua tiepida per 30 minuti)
  • 100 g di tofu, tagliato a cubetti e saltato
  • 1 cipollotto, affettato finemente
  • 1 pizzico di peperoncino (opzionale)

Preparazione

  • Portare il brodo vegetale a ebollizione in una pentola capiente. Aggiungere i funghi shiitake ammollati e cuocere a fuoco medio per 10 minuti.
  • In una ciotola, mescolare il miso con un mestolo di brodo caldo fino a scioglierlo, quindi versarlo nella pentola insieme alla salsa di soia e all’olio di sesamo.
  • Cuocere i noodle separatamente secondo le istruzioni sulla confezione, scolarli e dividerli in due ciotole.
  • Versare il brodo caldo con i funghi sopra i noodle. Guarnire con tofu saltato, cipollotto e, se gradito, un pizzico di peperoncino.
  • Servire immediatamente, accompagnando con bacchette e cucchiaio per gustare ogni elemento.

Questa versione offre un brodo ricco di umami, grazie ai funghi e al miso, senza sacrificare la texture tipica del ramen.

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