Lanciato un programma innovativo per il riciclo avanzato di HDD e SSD. Recuperate già 21 tonnellate di materiali critici con l’obiettivo di sostenere l’economia circolare e ridurre i rifiuti elettronici
Western Digital, in collaborazione con Microsoft, PedalPoint Recycling e Critical Materials Recycling (CMR), ha avviato un programma su larga scala per il recupero di materiali critici da dispositivi di archiviazione a fine vita. Il progetto, chiamato Advanced Recycling and Rare Earth Material Capture Program, si concentra sul riciclo efficiente di hard disk (HDD), SSD e adattatori, con l’obiettivo di sottrarre risorse preziose alle discariche e ai processi di smaltimento tradizionali meno efficaci.
Finora, il programma ha trattato circa 50.000 libbre (pari a 25 tonnellate) di dischi rigidi obsoleti provenienti dai data center di Microsoft, riuscendo a recuperare elementi rari come il neodimio, il praseodimio e il disprosio, fondamentali per la produzione di magneti ad alte prestazioni utilizzati in veicoli elettrici e turbine eoliche.
L’iniziativa ha anche permesso di recuperare oro, rame, alluminio e acciaio, aumentando l’efficienza complessiva del riciclo e riducendo l’impronta ecologica dell’intero ciclo di vita dei prodotti tecnologici.
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Advanced Recycling and Rare Earth Material Capture Program ha già prodotto risultati significativi: circa 21.000 chilogrammi di dispositivi elettronici sono stati trasformati in materiali riutilizzabili, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale del settore tech e valorizzando componenti strategiche spesso difficili da ottenere senza un forte impatto geopolitico.
La sfida green delle Big Tech
Western Digital è impegnata da tempo nella promozione di pratiche sostenibili. Questo progetto si inserisce in una più ampia visione che include l’uso di plastica post-consumo nei propri prodotti, packaging in carta riciclata e la riduzione complessiva delle emissioni di gas serra. Anche i dischi rigidi prodotti dopo il 2006 sono progettati per essere smaltiti come rifiuti solidi non pericolosi, favorendo una filiera più responsabile.
Microsoft, da parte sua, ha investito strategicamente in tecnologie innovative per il riciclo, come la piattaforma sviluppata da Cyclic Materials, con l’obiettivo di supportare soluzioni avanzate per il recupero delle terre rare e di altri materiali critici.
I progetti europei
Anche in Europa si stanno sviluppando soluzioni all’avanguardia. Il progetto New-Re, coordinato da Erion e finanziato da EIT RawMaterials, ha dato vita a un impianto pilota a Ceccano (FR) per il recupero delle terre rare da magneti permanenti presenti in hard disk e motori elettrici. Il processo utilizzato è di tipo idrometallurgico, a basso impatto ambientale, e consente di trattare oltre 20 tonnellate di magneti all’anno, recuperando più di 5 tonnellate di composti di terre rare.
Il successivo progetto INSPIREE, coordinato da Itelyum, punta invece alla realizzazione del primo impianto industriale europeo per il riciclo su larga scala di neodimio, praseodimio e disprosio. Anche questo impianto sorgerà a Ceccano, con una capacità di trattamento fino a 2.000 tonnellate di magneti l’anno – l’equivalente dei componenti contenuti in oltre 600.000 motori elettrici e ibridi.
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Questi sviluppi dimostrano come la collaborazione tra aziende e istituzioni possa dare vita a soluzioni concrete per l’autonomia tecnologica europea e per la riduzione della dipendenza da fonti esterne, in particolare da Paesi come la Cina, oggi dominanti nel mercato delle terre rare.
Attraverso questi programmi – industriali e pubblici – si sta delineando un futuro in cui la gestione sostenibile delle risorse diventa parte integrante della progettazione tecnologica e industriale.
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