Le malghe e la tradizione dell’alpeggio
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Le malghe e la tradizione dell’alpeggio: cosa sapere e dove andare

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Un’antica pratica pastorale che unisce natura, cultura e sostenibilità: le malghe alpine, custodi di tradizioni secolari e meta di turismo responsabile

L’alpeggio, pratica millenaria di pascolo estivo in alta quota, rappresenta un pilastro della cultura montana europea, in particolare nelle Alpi. Le malghe, strutture che ospitano pastori e bestiame durante la stagione estiva, non sono solo luoghi di lavoro, ma presidi di biodiversità e tradizione.

Cos’è l’alpeggio e perché è importante

L’alpeggio consiste nel trasferimento del bestiame – principalmente vacche, pecore e capre – verso pascoli d’alta quota durante l’estate, generalmente da giugno a settembre. Questa pratica, documentata in Italia fin dal X secolo, consente agli animali di nutrirsi di erbe ricche di nutrienti, migliorando la qualità del latte e dei derivati come formaggi e burro.

Secondo uno studio del 2023 dell’Università di Innsbruck, i pascoli alpini ospitano fino a 70 specie di erbe per metro quadrato, contro le 7 del fondovalle, favorendo una straordinaria biodiversità.

Le malghe contribuiscono anche alla manutenzione del paesaggio montano, prevenendo valanghe e smottamenti, come evidenziato da un rapporto della Regione Trentino-Alto Adige del 2024.

Il ruolo delle malghe: tra tradizione e modernità

Le malghe sono complessi rurali che includono pascoli, stalle e strutture per la lavorazione del latte. In Trentino, circa 350 malghe sono ancora attive, di cui solo una parte produce formaggi in loco, mentre altre inviano il latte a caseifici di fondovalle, secondo dati del Consorzio Trentingrana (2024).

In regioni come il Piemonte e la Valle d’Aosta, termini come “alpe” o “arp” indicano realtà simili, spesso legate a formaggi DOP come il Castelmagno o la Fontina. Non si tratta solo di luoghi produttivi, ma anche di attrazioni turistiche, con iniziative come “Albe in Malga” che permettono ai visitatori di partecipare a mungiture e caseificazioni. Tuttavia, la carenza di personale e le normative igienico-sanitarie rappresentano sfide moderne che i malgari si trovano ad affontare.

I benefici dell’alpeggio per animali e ambiente

Secondo un rapporto della FAO del 2022, l’alpeggio migliora il benessere degli animali, favorendo il loro metabolismo grazie all’aria pura e al movimento, Il latte prodotto in quota, ricco di composti bioattivi, conferisce ai formaggi sapori unici, come nel caso del Montasio DOP friulano o del Graukäse altoatesino.

L’attività di pascolo contribuisce inoltre alla conservazione degli habitat alpini, riconosciuti dalla Direttiva UE “Habitat” come Zone di Protezione Speciale. Un’analisi del 2024 dell’Ente Parco Naturale delle Prealpi Giulie evidenzia come le malghe, come quella di Montasio, promuovano la tutela di specie floreali rare, come la Campanula di Zois, e faunistiche, tra cui quella dell’aquila reale.

Dove andare: destinazioni per conoscere le malghe

Le malghe costellano l’intero arco alpino. Ne proponiamo alcune tra le più note.

Trentino: Malghe del Lagorai

Nel gruppo del Lagorai, le malghe come Cagnon di Sopra e Montagna Granda producono il Presidio Slow Food “Formaggio Lagorai di Malga”. Accessibili da Telve o Levico, offrono visite guidate e degustazioni.

Friuli-Venezia Giulia: Malga Montasio

Situata nelle Alpi Giulie a 1.500-1.800 metri, è la più grande malga della regione. Premiata con il “Marchio di Qualità del Parco”, propone formaggi DOP e sentieri naturalistici.

Alto Adige: Valle Aurina

Le malghe della Valle Aurina, vicino alla Vetta d’Italia, combinano produzione di formaggi aromatici come il Graukäse con ospitalità turistica. Un reportage di Agrarian Sciences del 2022 descrive pascoli ben gestiti e strutture moderne.

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Piemonte: alpeggi della Val Sesia

In quest’area, piccole malghe producono formaggi come il Toma Piemontese. L’accesso è spesso a piedi, ma l’esperienza è autentica.

Austria: malghe del Tirolo

Con oltre 2.000 malghe, il Tirolo è un modello di gestione collettiva. La Schönjochalm, accessibile da Steinberg am Rofan, è nota per il formaggio prodotto in loco.

Sfide e prospettive future

Nonostante il loro enorme valore, le malghe affrontano diverse difficoltà come il calo dei malgari, il carico amministrativo e i costi di adeguamento delle strutture. La Provincia di Trento ha stanziato 11 milioni di euro nel 2023-2025 per finanziare 34 progetti di ristrutturazione.

Iniziative come “Malghe Aperte” in Trentino e Friuli cercano di avvicinare i giovani al mestiere, ma serve un impegno continuo per preservare questa tradizione. Un rapporto del 2024 dell’Università di Bolzano sottolinea la necessità di politiche che bilancino turismo e sostenibilità.

Il futuro di questa tradizione dipende perciò da un impegno collettivo per superare le sfide contemporanee.

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