L’aquila reale è simbolo di forza e di resilienza, ma il suo futuro è minacciato da molteplici fattori antropogenici. La conservazione di questo magnifico rapace richiede sforzi coordinati su scala globale
L’aquila reale (Aquila chrysaetos) è uno dei rapaci più grandi e maestosi dell’emisfero settentrionale. La specie è distribuita in Eurasia, Nord America e alcune parti del Nord Africa.
Con un’apertura alare che può superare i 2,2 metri, si contraddistingue per la potenza ma anche per la sua importanza ecologica come predatore apicale.
Cosa leggerai nell'articolo:
Morfologia
L’aquila reale è caratterizzata da un piumaggio marrone scuro con riflessi dorati sulla testa e sul collo, che diventano particolarmente evidenti negli individui adulti.
Gli esemplari giovani hanno macchie bianche sulla coda e sotto le ali, che tendono a scomparire con la maturità, di solito intorno ai cinque anni.
La specie presenta dimorfismo sessuale, con esemplari femmina (6-7 Kg) generalmente più grandi dei maschi (4-5 Kg).
Le zampe sono completamente piumate fino alle dita, un adattamento per proteggersi dai climi clima freddi e durante la caccia. Il becco è ricurvo e molto robusto.
Habitat e distribuzione
L’aquila reale occupa svariati habitat, tra cui montagne, foreste aperte, tundra e aree semi-desertiche.
Preferisce luoghi isolati, lontani da attività umane, dove può nidificare in sicurezza su scogliere e alberi alti.
È presente in gran parte dell’Eurasia, dal Nord della Scozia fino alle aree montane dell’Himalaya, nonché in Nord America, dove si trova principalmente nelle aree occidentali degli Stati Uniti e in Canada.
La specie può essere sedentaria o parzialmente migratoria. Sono soprattutto le popolazioni nordiche a spostarsi verso Sud in inverno.
Dieta e comportamento predatorio
L’aquila reale è un predatore altamente specializzato, noto per la capacità di cacciare una varietà di prede, che vanno da piccoli mammiferi come lepri e roditori, a prede più grandi come volpi e giovani ungulati.
In alcune regioni, come l’Asia centrale, è stata documentata la caccia a prede di corporatura grande come cuccioli di stambecco e cervo.
La tecnica di caccia più comune dell’aquila reale è il volo planato, durante il quale individua la preda da grandi altezze e si tuffa in picchiata a velocità impressionanti, che possono superare i 240 km/h.
Oltre alla caccia attiva, l’aquila reale può anche essere necrofaga, nutrendosi di carcasse quando le prede vive scarseggiano.
Riproduzione
L’aquila reale è una specie monogama, con coppie che possono restare insieme per tutta la vita.
La stagione riproduttiva varia in base alla località, ma generalmente inizia in primavera. Le coppie costruiscono nidi di grandi dimensioni, chiamati nidiacei, costituiti da rami e situati su scogliere o alberi inaccessibili, che possono essere riutilizzati e ampliati per anni.
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La femmina depone da uno a quattro uova, ma spesso solo uno o due aquilotti riescono a sopravvivere fino all’involo, dato che è piuttosto comune il fenomeno del cainismo, che si verifica quando un esemplare, giovane uccide il fratello più debole.
Stato di conservazione e minacce
Nonostante la distribuzione ampia, l’aquila reale è una specie che ha subito una significativa riduzione del proprio areale e e del proprio numero di individui in alcune regioni. Le principali minacce includono:
- Perdita e degrado dell’habitat. L’urbanizzazione e l’agricoltura intensiva riducono gli spazi naturali adatti alla nidificazione e alla caccia.
- Veleni e pesticidi. In alcune aree, l’uso di rodenticidi e pesticidi influisce negativamente sulla disponibilità di prede e, attraverso la bioaccumulazione, avvelena anche gli stessi rapaci.
- Collisioni con infrastrutture. Turbine eoliche, linee elettriche e altre strutture rappresentano un rischio elevato di collisioni, causando mortalità significativa.
- Bracconaggio. Malgrado sia protetta in molte aree, l’aquila reale è ancora soggetta a persecuzioni illegali, soprattutto quando percepita come una minaccia per il bestiame.
Per salvaguardare la specie, sono in corso sforzi di conservazione importanti, come la protezione dei nidi e dei territori di caccia, che si affiancano a programmi di monitoraggio.
L’aquila reale è attualmente classificata come specie di minore preoccupazione dalla Lista Rossa dell’IUCN, ma le popolazioni locali in alcune aree sono in declino e richiedono interventi mirati per garantirne la sopravvivenza.
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