Caratteristiche del gipeto
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Gipeto: l’avvoltoio barbuto dominatore delle Alpi. Caratteristiche e conservazione

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Conosciuto anche come “avvoltoio barbuto”, il gipeto è una delle specie più misteriose delle montagne europee. Il suo profilo zoologico e lo stato di conservazione

Il gipeto (Gypaetus barbatus) è un uccello rapace appartenente alla famiglia degli Accipitridi. Questo spettacolare avvoltoio si distingue per l’aspetto inconfondibile, caratterizzato da un piumaggio rossiccio e grigio, un’apertura alare che può raggiungere i 2,8 metri e la presenza di una caratteristica “barba” di piume sotto il becco.

Distribuzione e habitat

Il gipeto è diffuso principalmente nelle regioni montuose di Europa, Asia e Africa. In Europa, l’habitat principale si trova nelle Alpi, sui Pirenei e nei Balcani. L’uccello predilige le alte quote, sopra i 1000 metri, dove nidifica su pareti rocciose inaccessibili e trova abbondanza di carcasse animali, essenziali per la sua alimentazione.

Alimentazione del gipeto

Il gipeto si distingue per la capacità particolare di nutrirsi quasi esclusivamente di ossa. Grazie al potente acido gastrico presente nel suo stomaco, l’esemplare è in grado di digerire completamente questo tipo di materiale organico.

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Quando le ossa sono troppo grandi per essere ingerite, il gipeto le solleva in volo, lasciandole cadere sulle rocce per frantumarle in pezzi più piccoli. La strategia adottata gli consente di sfruttare risorse che altri animali non possono utilizzare, garantendogli una nicchia ecologica esclusiva.

Ciclo vitale e riproduzione

Il gipeto è monogamo e forma coppie stabili per tutta la vita. La stagione riproduttiva inizia in inverno, con la deposizione di una o due uova a Gennaio o a Febbraio. La schiusa avviene dopo circa 55 giorni, ma spesso solo un pulcino sopravvive, a causa del fenomeno del “cainismo”.

I giovani gipeti rimangono nel nido fino a 120 giorni per poi spiccare il primo volo.

Stato di conservazione

Negli ultimi due secoli, il gipeto ha subito un drastico declino a causa della caccia diretta, dell’avvelenamento e della riduzione delle fonti alimentari. Considerato estinto sulle Alpi all’inizio del XX secolo, è stato oggetto di uno dei programmi di reintroduzione più ambiziosi in Europa.

Grazie a progetti come il “Bearded Vulture Reintroduction Project”, la popolazione alpina sta lentamente riprendendo vigore, sebbene il gipeto rientri ancora tra le specie vulnerabili.

[Cover Image – Norbert Potensky, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons]

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