Il graupel è un fenomeno meteorologico che arricchisce la varietà delle precipitazioni atmosferiche. La sua comprensione aiuta a distinguere tra le diverse forme di precipitazione, ma offre anche spunti per approfondire i processi atmosferici che influenzano il clima e le condizioni meteorologiche locali. L’ultimo episodio a Milano? Nel pomeriggio di San Valentino
Confuso spesso con la grandine o la neve, il graupel è una forma di precipitazione poco nota. Comprenderne la formazione e le caratteristiche aiuta a sviluppare una corretta interpretazione dei fenomeni atmosferici.
Cosa leggerai nell'articolo:
Cos’è il graupel?
Il graupel, noto anche come “neve tonda” o “neve pallottolare”, si forma quando i cristalli di neve in caduta incontrano goccioline d’acqua sopraffuse, ossia acqua che rimane liquida a temperature inferiori a 0°C.
Queste goccioline si congelano rapidamente sulla superficie dei cristalli di neve, creando piccole palline bianche e opache con un diametro che varia tra 2 e 5 millimetri.
A differenza della grandine, che presenta strati di ghiaccio duro, il graupel è di consistenza morbida e tende a sbriciolarsi facilmente al tatto.
Come si forma
La formazione del graupel avviene attraverso un processo chiamato “accrezione”. In determinate condizioni atmosferiche, i cristalli di neve entrano in contatto con goccioline d’acqua sopraffuse presenti nelle nubi.
Quando queste goccioline si congelano sui cristalli, l’accumulo continuo di ghiaccio altera la struttura originale della neve, trasformandola in palline di graupel.
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Il fenomeno si verifica spesso in presenza di nubi cumuliformi, manifestazioni in cui le correnti ascensionali favoriscono l’interazione tra neve e goccioline sopraffuse.
Differenze tra graupel, grandine e neve
Cosa distingue il fenomeno dalla grandine a dalla neve?
La grandine si forma durante temporali intensi, quando forti correnti ascensionali trasportano gocce d’acqua attraverso zone di congelamento multiple, creando strati concentrici di ghiaccio duro.
La neve, invece, consiste in cristalli di ghiaccio che si formano direttamente dalla sublimazione del vapore acqueo nell’atmosfera.
Il graupel rappresenta una via di mezzo: inizia come un cristallo di neve, ma l’aggiunta di goccioline sopraffuse lo trasforma in una pallina morbida e opaca.
Implicazioni climatiche
Ricerche recenti hanno evidenziato l’importanza del graupel nei processi atmosferici. Uno studio pubblicato su “Atmospheric Chemistry and Physics”, ne ha analizzato la formazione durante la stagione secca, evidenziando come intense correnti ascensionali a bassa quota ne favoriscano la generazione in concomitanza con precipitazioni intense.
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I risultati suggeriscono che il graupel possa avere un ruolo significativo nella dinamica delle precipitazioni, influenzando sia la distribuzione che l’intensità delle stesse.
Il fenomeno in Italia
Il graupel è un fenomeno osservato anche in Italia, sebbene venga spesso confuso con la grandine. A Milano, eventi che lo vedono protagonista hanno più volte contribuito a imbiancare la città, creando scenari inusuali. Tra gli episodi più recenti, quello avvenuto poche ore fa, accompagnando il pomeriggio di San Valentino.
In queste occasioni, è comune che i cittadini lo interpretino erroneamente come grandine, data la somiglianza nell’aspetto. Tuttavia, come puntualizzano gli esperti, il graupel ha una consistenza più morbida e si forma in condizioni atmosferiche diverse da quelle in cui si verifica la grandine. Un’osservazione attenta aiuta quindi a distinguere i due fenomeni.
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Sono la CEO di Controsenso, Impresa operante nel Digital Marketing, nel giornalismo e nella comunicazione strategica. Dirigo un team di esperti che supporta P.M.I. e privati, aiutandoli a promuovere i propri progetti online e offline.