Recensione del romanzo Il ritratto di Dorian Gray
Cultura - Libri

Libri consigliati. Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde: un’anima corrotta allo specchio tra vizi e rimorsi

Tempo di lettura: 3 minuti

Il ritratto di Dorian Gray è un’esplorazione dell’edonismo, della bellezza, dell’anima corrotta. Un capolavoro letterario sempre attuale

Pubblicato nel 1891, “Il ritratto di Dorian Gray” (The Picture of Dorian Gray), è uno dei romanzi più iconici di Oscar Wilde, nonché un capolavoro della Letteratura inglese. Un’opera che ricorda al lettore che la vera bellezza va al di là delle apparenze e che la corruzione è fautrice di un’esistenza inetta, interamente miserevole.

Trama del romanzo: un ritratto dell’anima che invecchia al posto del corpo

“Il romanzo di Oscar Wilde si apre nella cornice della Londra vittoriana del XIX secolo, un’epoca dominata da una rigida moralità borghese. Al centro della storia troviamo il giovane Dorian Gray, un ragazzo ossessionato dalla sua irresistibile bellezza. Un ritratto realizzato dall’amico pittore Basil Hallward diventa lo specchio implacabile della sua anima, mostrando al suo posto i segni del tempo che scorre e la sua corruzione morale.

L’incontro con Lord Henry Wotton segna una svolta fatale nella vita di Dorian. Le sue idee edonistiche e la sua esaltazione della bellezza come valore assoluto spingono il giovane a intraprendere un cammino di depravazione. Accecato dal desiderio di eterna giovinezza, Dorian vende l’anima in cambio di una bellezza fisica eterna. Il ritratto diventa così il riflesso della sua corruzione interiore, mentre il giovane si abbandona a una vita di piaceri effimeri.

Ti suggeriamo di leggere:  La Fattoria degli Animali di George Orwell, una satira distopica

La tormentata relazione con l’attrice Sybil Vane rappresenta un momento di svolta nella storia. Il loro rapporto puro, intenso, viene distrutto dall’influenza negativa di Lord Henry e dalle insicurezze di Dorian, che arriva a rinnegare il suo sentimento, causando il tragico suicidi di Sybil. L’evento segna un punto di non ritorno per Dorian, che si avvia sempre più verso un baratro di immoralità.

La discesa nella follia

Il ritratto, custodito segretamente da Dorian, diventa un monito costante della sua corruzione. A ogni atto malvagio, il dipinto si deforma, invecchia, mostrando l’orrore della sua anima. Perseguitato dall’immagine del ritratto, il protagonista vive in un costante stato di paranoia. La discesa nella follia lo porta a compiere azioni sempre più efferate, che culminano nell’omicidio dell’amico Basil, colpevole di averlo smascherato.

Nella disperazione più totale, Dorian tenta di liberarsi dal dipinto, distruggendolo. Tuttavia, nell’atto di pugnalare la tela, uccide se stesso. Il suo corpo viene ritrovato irriconoscibile, mentre il ritratto, miracolosamente, torna alla bellezza originale. La morte di Dorian rappresenta una tragica sconfitta dell’edonismo, della superficialità, a favore di una visione più profonda dell’anima umana.

Pregi

La prosa del romanzo è elegante, ricca di aforismi memorabili, ancora oggi citatissimi. Wilde dipinge un quadro vivido dell’alta società londinese di fine Ottocento, mettendone in luce la frivolezza, l’ipocrisia,  l’edonismo.

L’opera esplora con profondità temi universali come la bellezza, la giovinezza, la moralità e l’influenza delle scelte individuali sul proprio destino.

“Il ritratto di Dorian Gray” è un romanzo complesso, ricco di sfumature, che invita il lettore a una profonda riflessione sulla natura umana.

Difetti

Alcuni critici hanno sottolineato la presenza di stereotipi e personaggi poco realistici. Secondo gli esperti di Letteratura, inoltre, la trama può risultare a tratti prevedibile, soprattutto nella sua seconda parte. Si tratta tuttavia di piccoli nei, che non intaccano il valore dell’opera.

Oscar Wilde: un esponente di spicco del Decadentismo

Oscar Wilde (1854-1900) è stato un drammaturgo, poeta, scrittore e aforista britannico, esponente di spicco del Decadentismo. Questo movimento culturale, nato in Francia nella seconda metà dell’Ottocento, si caratterizzava per un rifiuto dei valori borghesi oltre che per un’esaltazione dell’estetica, dell’individualismo e dell’edonismo.

Wilde ha incarnato alla perfezione i principi del Decadentismo, conducendo una vita eccentrica, anticonformista, spesso al limite dello scandalo. La sua opera letteraria, permeata di ironia, sarcasmo, paradosso, riflette la sua visione disillusa della società circostante.

Ti suggeriamo di leggere:  Il mondo di Sofia di Jostein Gaarde, un viaggio nella storia del pensiero

Un capolavoro decadente che esplora i lati oscuri dell’animo umano

“Il ritratto di Dorian Gray” rappresenta una delle massime espressioni del Decadentismo letterario. Il romanzo esplora temi cari al movimento, come la bellezza effimera, la corruzione morale, la ricerca del piacere, la disillusione verso la realtà.

Il protagonista, Dorian Gray, incarna l’ideale decadente dell’esteta, ossessionato dalla bellezza e dalla giovinezza, disposto a tutto per preservarle. Il suo ritratto, che diventa riflesso della sua anima corrotta, costituisce un monito contro la vacuità di una vita votata esclusivamente all’apparenza.

Il romanzo rimane un’opera di grande attualità, capace di suscitare riflessioni profonde sulla società. Un capolavoro da leggere e rileggere per cogliere la profonda analisi psicologica dell’anima umana, spesso egocentrica, manipolabile, facilmente corruttibile. Come accade tutt’oggi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *