Il mal di montagna è un disturbo che può colpire chiunque si avventuri ad alta quota. Sintomi, prevenzione e rimedi: tutto quello che c’è da sapere per affrontare questa condizione in modo consapevole
Il mal di montagna (AMS, Acute Mountain Sickness) è una condizione che colpisce coloro che salgono a quote superiori ai 2.500 metri senza una corretta acclimatazione.
Si manifesta con sintomi come mal di testa, nausea, vertigini e stanchezza, causati dalla diminuzione di ossigeno disponibile nell’aria.
Come affrontarli?
Cosa leggerai nell'articolo:
Meccanismi del mal di montagna
L’alta quota comporta una riduzione della pressione atmosferica e una concentrazione inferiore di ossigeno. Il corpo umano, per adattarsi a questa carenza, deve lavorare più intensamente per compensare lo squilibrio che si crea.
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Se l’adattamento non avviene gradualmente, possono insorgere i sintomi del mal di montagna. Le cause principali del disturbo risiedono nella velocità di salita e nella mancanza di una corretta acclimatazione.
Sintomi comuni
I sintomi più comuni del mal di montagna includono:
- Mal di testa. È il sintomo principale e spesso il primo segnale che si avverte.
- Nausea e vomito. Possono accompagnare il mal di testa, rendendo l’esperienza ancora più sgradevole.
- Vertigini e stanchezza. Si percepisce un senso di debolezza che rende difficile continuare l’escursione.
- Perdita di appetito. È comune non avere voglia di mangiare, il che può peggiorare la condizione.
Come evitare il mal di montagna
La prevenzione gioca un ruolo di primo piano. La strategia principale risiede nell’acclimatazione. Il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi alle condizioni di alta quota. Come bisogna comportarsi?
Gli esperti suggeriscono di:
- Salire gradualmente. È importante non salire troppo velocemente. Si consiglia di non aumentare l’altitudine di oltre 500-600 metri al giorno sopra i 3.000 metri.
- Fermarsi per acclimatarsi. Ogni 1.000 metri di altitudine, è raccomandabile fermarsi per un giorno intero così da dare al corpo il tempo di adattarsi.
- Mantenersi idratati. L’acqua è una componente fondamentale per il processo di acclimatazione, quindi è necessario berne abbondanti quantità.
- Evitare lo sforzo eccessivo. È importante non esagerare con l’attività fisica nelle prime fasi di acclimatazione.
L’alimentazione adatta all’alta quota
In alta quota, l’appetito può diminuire, ma è essenziale mantenere una dieta bilanciata per sostenere il corpo e per favorire il processo di acclimatazione.
I carboidrati sono una fonte primaria di energia e dovrebbero essere consumati in abbondanza per supportare l’oragismo nelle attività fisiche e per bilanciare il consumo di ossigeno.
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Si raccomanda inoltre di evitare cibi troppo grassi o pesanti, che potrebbero aumentare il senso di nausea. È preferibile optare per pasti leggeri e facili da digerire.
È da evitare anche il consumo di alcol perché può aumentare la disidratazione e ostacolare l’acclimatazione che deve essere graduale e non repentina.
Tecniche di respirazione e di allenamento
Svariati esperti suggeriscono che applicare tecniche di respirazione possa aiutare a migliorare l’adattamento alle alte quote. Respirare profondamente e lentamente, cercando di espandere il diaframma, migliora l’assunzione di ossigeno, riducendo il rischio di sviluppare i tipici sintomi di mal di montagna.
Anche allenamenti aerobici specifici, come camminate e trekking a bassa altitudine, ottimizzano la capacità cardiovascolare, aiutando il corpo a tollerare meglio le sfide che si presentano a una certa altitudine.
Rimedi per mal di montagna
In caso di sintomi lievi, è possibile affrontare il mal di montagna con alcuni rimedi:
- Riposo. Interrompere l’attività fisica è fondamentale per permettere al corpo di recuperare.
- Scendere a bassa altitudine. Se i sintomi persistono o peggiorano, l’unico rimedio immediato consiste nel scendere di quota.
Quando consultare un medico
Se i sintomi diventano gravi con l’insorgenza difficoltà respiratorie o mancanza di coordinazione, è fondamentale consultare un medico.
In alcuni casi, il mal di montagna può evolvere in condizioni più gravi come l’edema cerebrale o polmonare, che richiedono un trattamento fulmineo.
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