Nell’immaginario cinematografico, il mare non è solo simbolo di libertà e di avventura, ma anche scenario di incubi. Dalle profondità oscure emergono creature terrificanti, misteri insoluti e minacce invisibili che terrorizzano intere generazioni di spettatori
Il mare, con la sua vastità e i suoi abissi insondabili, ha sempre esercitato un fascino ambivalente: da un lato luogo di esplorazione e di meraviglia, dall’altro teatro di pericoli inimmaginabili.
Il cinema horror ha saputo sfruttare questa dualità, trasformandolo in un elemento di terrore. Dai mostri marini ai fenomeni paranormali, l’acqua salata è stata protagonista di alcune delle pellicole più inquietanti della storia del genere.
Cosa leggerai nell'articolo:
Le origini della paura: il mare come minaccia
Il rapporto tra il mare e il terrore cinematografico affonda le radici in miti e leggende antiche, ma è con il cinema che questa paura ha preso forma visiva. I primi esempi risalgono agli anni ’50 e ’60, con film come Creature from the Black Lagoon(1954), che introduce il concetto di mostro anfibio letale. Successivamente, il genere si è evoluto con la crescente attenzione verso gli abissi inesplorati e le loro possibili insidie.
Lo Squalo e il terrore realistico
Quando si parla del rapporto tra mare e cinema horror, il primo titolo che viene in mente è Lo Squalo (1975) di Steven Spielberg. Il film ha ridefinito il genere, trasformando un animale reale in una minaccia invisibile, costante.
Basato su eventi reali e ispirato al romanzo di Peter Benchley, Lo Squalo ha influenzato il modo in cui il pubblico percepisce il mare, instillando una paura duratura degli attacchi di questa specie di pesci predatori.
Il suo impatto culturale è stato così forte da generare una vera e propria “psicosi degli squali”, come riportato da diversi studi sociologici.
L’orrore degli abissi: il mare come luogo sconosciuto
Se Lo Squalo di Spielberg ha reso il mare un’area di pericolo tangibile, altri film hanno puntato sul mistero degli abissi. Titoli come The Abyss(1989) di James Cameron esplorano il lato sconosciuto dell’oceano, mentre Leviathan (1989) e DeepStar Six (1989) si concentrano su creature mostruose che emergono dalle profondità.
Leggi la recensione di E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg, la favola intergalattica che continua a emozionare
Il concetto dell’“horror sottomarino” si basa sull’idea che l’uomo, pur essendo un esploratore per natura, è impotente di fronte all’immensità dell’oceano e alle sue creature sconosciute.
Orrore sovrannaturale e leggende marine
Oltre ai mostri marini e alle minacce reali, il cinema horror ha spesso giocato con il soprannaturale. Film come The Fog (1980) di John Carpenter, in cui una nebbia maledetta porta con sé spiriti vendicativi, o Triangle (2009), che mescola viaggi nel tempo e horror psicologico a bordo di una nave, dimostrano come il mare sia un contesto ideale per storie di fantasmi e maledizioni.
La nave abbandonata è un altro argomento ricorrente, come in Ghost Ship (2002), che sfrutta il fascino macabro delle imbarcazioni alla deriva.
Il nuovo orrore marino: tra realismo e Fantascienza
Negli ultimi anni, il filone dell’horror marino si è evoluto con un approccio più realistico e claustrofobico. Film come The Shallows (2016), in cui una surfista lotta contro uno squalo in uno spazio limitato, e Underwater (2020), che fonde Horror e Fantascienza nelle profondità oceaniche, dimostrano che la paura del mare continua a rinnovarsi. Questi film sfruttano la combinazione di spazi angusti e minacce invisibili per generare ansia nello spettatore.
Scopri 5 film di Fantascienza che hanno fatto la storia del cinema
Una fonte di sceneggiature inesauribile
Anche nelle pellicole contemporanee, il mare nei film horror continua a essere una fonte inesauribile di paura, grazie alla sua imprevedibilità, alla sua vastità sconosciuta. Che si tratti di mostri marini, eventi soprannaturali o pericoli reali, il cinema sa trasformare questa immensa distesa acquatica in un simbolo dell’inquietudine umana.
La paura delle profondità rimane un elemento chiave del genere horror, alimentato dalla nostra innata paura dell’ignoto e dalla consapevolezza di quanto ancora ci sia da scoprire negli abissi profondi.

Il Magazine di Informazione senza filtri né padroni. Un progetto corale che arricchisce in chiave propositiva, offrendo spunti per salvaguardare il Pianeta.