Il ruolo delle nuove generazione nell'affermarsi della Moda sostenibile
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Moda sostenibile: le nuove generazioni guidano la transizione verso lo shopping eco-friendly

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Millennials e Gen Z stanno trasformando il settore della Moda, spingendo verso pratiche più sostenibili e circolari. Questa tendenza è supportata da dati recenti che evidenziano un crescente interesse per l’acquisto di prodotti di seconda mano e una maggiore attenzione all’impatto ambientale dei consumi

Le nuove generazioni, in particolare i Millennials (28-43 anni) e la Gen Z (18-27 anni), stanno ridefinendo il panorama del settore Fashion, orientandolo verso pratiche più sostenibili e circolari.

La crescente consapevolezza ambientale e l’attenzione alle pratiche etiche dei Brand sono elementi chiave per questi giovani consumatori. Secondo il “Circular Fashion Survey on New Generations 2024” condotto da PwC Italia, il 70% dei giovani ha acquistato prodotti di seconda mano nell’ultimo anno, motivato soprattutto dal risparmio economico e dall’accesso a marchi di fascia alta a prezzi più accessibili.

L’ascesa della moda circolare e il ruolo dell’e-commerce

Questa tendenza non riguarda solo i negozi fisici ma anche l’e-commerce, che gioca un ruolo cruciale nel favorire la diffusione della Moda circolare. Oltre il 54% dei giovani ha effettuato almeno la metà dei propri acquisti online nel 2024, dimostrando un interesse crescente per la comodità e per la trasparenza offerta dalle piattaforme digitali.

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Tra i fattori che influenzano le loro scelte ci sono descrizioni dettagliate dei prodotti e la possibilità di spedizioni gratuite, mentre in Italia e Germania emerge una particolare attenzione verso le spedizioni a ridotto impatto ambientale.

Le barriere all’adozione della moda sostenibile

Nonostante il crescente entusiasmo per la moda sostenibile, al momento ci sono ancora ostacoli significativi da oltrepassare. Molti giovani trovano i prezzi dei prodotti eco-friendly troppo elevati, un problema segnalato dall’86% degli intervistati.

Altri si sentono a disagio nell’indossare abiti usati o dubitano della qualità dei prodotti di seconda mano. Nonostante queste sfide, Millennials e Gen Z continuano a mostrare un forte impegno verso un consumo più responsabile.

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Un aspetto interessante è il loro atteggiamento nei confronti del cosiddetto ESG-washing. Più di un giovane su quattro è disposto a modificare le proprie abitudini di acquisto se sospetta che un Brand stia fingendo di essere sostenibile. Questa attenzione alle pratiche etiche rappresenta una chiara indicazione del cambiamento in atto, spingendo le aziende a essere più trasparenti e autentiche.

I motori della transizione

L’innovazione tecnologica sta contribuendo a facilitare la transizione. Start-up come Cloov, con sede a Milano, stanno sviluppando piattaforme per il noleggio e la vendita di abbigliamento di seconda mano. Questi strumenti riducono l’impatto ambientale, ma offrono anche ai Brand un’opportunità per rafforzare il proprio impegno verso la sostenibilità.

La strada è aperta. A tutti il compito di percorrerla.

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