Che cos'è il progetto LIFE Drylands
Ambiente

Si conclude il progetto LIFE Drylands per il restauro delle zone aride: convegno e festa per presentare i risultati raggiunti

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Termina il progetto LIFE dell’Università di Pavia per il restauro delle zone aride, finanziato dall’UE con 1,3 milioni di euro. In cinque anni di attività, l’iniziativa ha permesso di realizzare il recupero di 205.000 mq di habitat a rischio in Piemonte e Lombardia, con effetti positivi su tutto il territorio

Il 20 febbraio 2025, il Museo Kosmos di Pavia ospiterà una giornata convegnistica per presentare i risultati del progetto LIFE Drylands, un’iniziativa di restauro degli habitat nelle zone aride a rischio.

L’appuntamento, che si concluderà con un momento di festa e di incontro, rappresenta il culmine di cinque anni di lavoro, durante i quali sono stati recuperati oltre 200.000 mq di habitat nelle Regioni del Piemonte e della Lombardia.

Il progetto LIFE Drylands

Avviato nel 2019 e finanziato dall’Unione Europea e dalla Fondazione Cariplo con 1,3 milioni di euro, il progetto LIFE Drylands è stato ideato e condotto dall’Università di Pavia (Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente), in collaborazione con una rete di partner che include la Rete degli Orti Botanici della Lombardia, l’Università di Bologna, il Parco Lombardo della Valle del Ticino, e gli enti di gestione delle aree protette del Ticino, del Lago Maggiore e del Po piemontese.

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Nei cinque anni, l’iniziativa ha portato al ripristino di habitat naturali in 8 siti Natura 2000, la rete ecologica europea che tutela gli ambienti naturali minacciati. Grazie all’impegno dei ricercatori e dei tecnici coinvolti, sono stati restaurati habitat di brughiere, praterie aride e corineforeti, contribuendo alla creazione di 10.300 mq di nuovi ambienti.

Un cambiamento tangibile che ha permesso di ottenere un incremento della biodiversità nelle zone interessate.

Benefici per il territorio

Il lavoro di restauro ha avuto un impatto positivo sulla fauna e sulla flora delle zone aride. Le azioni hanno favorito un aumento delle specie di piante vascolari e muschi, oltre a una crescita delle popolazioni di farfalle e di carabidi (coleotteri). È inoltre aumentato il numero di interazioni tra piante e impollinatori, testimoniando il successo delle tecniche di restauro ecologico.

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Il titolo LIFE Drylands Party è inusuale per un convegno – spiega la coordinatrice scientifica del progetto prof. Silvia Assini, docente di Botanica all’Università di Pavia – Nel vedere gli habitat restaurati, tuttavia, con l’aumento delle piante vascolari e dei muschi, della popolazione di insetti e delle interazioni tra piante e impollinatori, ci è sembrato naturale dare alla giornata di lavoro un carattere di festa, condivisa con tutti perché i benefici di questo lavoro sono per tutti”.

Il programma del convegno

La giornata del 20 febbraio avrà inizio alle 9.00 con una sessione introduttiva sui progetti LIFE, seguita dalla presentazione dei risultati tecnici e scientifici ottenuti e dalla valutazione dell’impatto socio-economico sul territorio.

Nel pomeriggio, si terrà la presentazione delle nuove Linee Guida per la gestione e il monitoraggio delle aree restaurate. Successivamente, si racconteranno le esperienze di collaborazione con le scuole e il coinvolgimento delle istituzioni locali.

Il convegno si concluderà con una sessione di discussione aperta e un’opportunità di confronto con i partecipanti. Saranno inoltre allestite postazioni dedicate ai progetti educativi, come il PCTO condotto con le scuole superiori di Castano Primo (MI), e saranno esposti prodotti derivanti dagli habitat restaurati.

Come partecipare

L’iscrizione all’evento è gratuita. Per ulteriori informazioni, il programma completo e le modalità di iscrizione, è possibile visitare il sito web lifedrylands.eu.

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