Un’assunzione sproporzionata di sale può avere gravi conseguenze per la salute
Il sale, o cloruro di sodio, è un elemento essenziale per il nostro organismo. Regola la pressione sanguigna, il volume dei fluidi corporei e la trasmissione degli impulsi nervosi. Tuttavia, un consumo eccessivo può comportare seri rischi per la salute, aumentando le possibilità di sviluppare malattie croniche come ipertensione, patologie cardiache, ictus e cancro allo stomaco.
Cosa leggerai nell'articolo:
Conseguenze del consumo eccessivo di sale
Quali conseguenze determina un’assunzione eccessiva di sale?
Ipertensione e ictus
Il sale contribuisce all’aumento della pressione sanguigna, uno dei principali fattori di rischio dell’insorgenza di ictus.
L’ictus si verifica quando il flusso sanguigno al cervello viene interrotto, provocando seri danni alle cellule cerebrali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di non superare i 5 grammi di sale al giorno, equivalenti a circa un cucchiaino.
Malattie cardiache
L’ipertensione causata da un consumo eccessivo di sale può danneggiare i vasi sanguigni e il cuore, aumentando il rischio di infarti e ictus.
Cancro allo stomaco
Diversi studi hanno dimostrato che un consumo elevato di sale è correlato all’incremento del rischio di sviluppare cancro allo stomaco.
Il sale provoca ritenzione idrica
Un consumo eccessivo di sale può causare ritenzione idrica. Il sodio, attira e trattiene l’acqua nei tessuti, causando gonfiore e senso di pesantezza, soprattutto a livello di gambe, caviglie, addome e viso.
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Il fenomeno si verifica perché il sodio crea un disequilibrio osmotico tra l’interno e l’esterno delle cellule. Per bilanciarne la concentrazione, l’acqua si sposta dal sangue ai tessuti, dando luogo alla ritenzione idrica.
I danni si spingono anche al fronte estetico, con l’insorgenza di un inestetismo particolarmente odiato: la cellulite.
Come ridurre il consumo di sale
A volte, il sale viene consumato in maniera inconsapevole, perché contenuto in grandi quantitativi nei prodotti dell’Industria alimentare. Si può però correre ai ripari con semplici accortezze. Quali?
- Leggere le etichette nutrizionali. Prestare attenzione al contenuto di sodio negli alimenti confezionati, scegliendo quelli con un basso contenuto di sale.
- Cucinare in casa. La cucina domestica permette di controllare la quantità di sale aggiunta ai piatti.
- Usare erbe e spezie per insaporire i cibi. Esistono molte erbe e spezie che possono aggiungere sapore ai cibi, evitando di aumentare il contenuto di sodio.
- Limitare il consumo di cibi trasformati. Gli alimenti trasformati, come salumi, formaggi, conserve e piatti pronti, sono nella maggior parte dei casi ricchi di sodio.
- Ridurre l’aggiunta di sale a tavola. Evitare di aggiungere sale ai cibi già cucinati e diminuire gradualmente la quantità di sale utilizzata durante la cottura.
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