Ogni volta che parliamo di genetica, ereditarietà e Biotecnologie, il DNA è protagonista indiscusso. Ma quando e come è stato scoperto questo straordinario codice della vita che determina le caratteristiche di tutti gli esseri viventi?
Il DNA, o acido desossiribonucleico, è oggi uno dei concetti più noti in biologia, ma la sua scoperta è il frutto di un lungo e complesso percorso che ha richiesto secoli di studi scientifici.
Le prime intuizioni risalgono al 1869, quando il Biologo svizzero Friedrich Miescher identificò una sostanza ai tempi sconosciuta, mentre studiava globuli bianchi prelevati dal pus delle ferite. Avendola individuata nel nel nucleo delle cellule, lo Scienziato la definì “nucleina”.
Nonostante l’importanza della scoperta, all’epoca nessuno comprese appieno il ruolo della sostanza, che sarebbe stata più tardi riconosciuta come DNA.
Un percorso complesso
Nel corso dei decenni successivi, i progressi furono lenti. Nel 1919, Phoebus Levene, un Biochimico russo, riuscì a identificare i componenti principali del DNA: una molecola composta da uno zucchero, un gruppo fosfato e quattro basi azotate. Levene propose anche un modello strutturale chiamato “tetranucleotide”, ma era lontano dall’idea di una catena lunga e complessa.
Il vero punto di svolta si ebbe nel 1953, grazie al lavoro di James Watson e Francis Crick, che costruirono il primo modello accurato della struttura a doppia elica del DNA. Questo risultato epocale fu ottenuto grazie all’uso dei dati di diffrazione a raggi X raccolti da Rosalind Franklin e Maurice Wilkins.
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Con il suo famoso “Fotogramma 51”, Franklin, fornì le informazioni cruciali che permisero a Watson e Crick di comprendere la forma tridimensionale della molecola.
La scoperta fu determinante. Prima di allora, non era chiaro come le informazioni genetiche venissero trasmesse da una generazione all’altra. Il DNA non era ancora riconosciuto come il veicolo principale dell’ereditarietà.
L’intuizione di Watson e Crick chiarì il mistero, dando vita a una nuova era della Biologia molecolare.
L’evoluzione della ricerca sul DNA
Dopo la scoperta della struttura del DNA, la ricerca avanzò rapidamente. Negli anni ’60, si cominciò a comprendere il codice genetico e il modo in cui le informazioni nel DNA vengono tradotte in proteine, i “mattoni” della vita.
Negli anni successivi, con lo sviluppo della tecnologia del DNA ricombinante negli anni ’70, fu possibile manipolare il materiale genetico, dando il via all’era delle Biotecnologie moderne.
Oggi, il sequenziamento del genoma umano, completato nel 2003, rappresenta una delle più grandi conquiste scientifiche ispirate dalla scoperta del DNA. La comprensione della genetica ha aperto nuove frontiere nella Medicina, nell’Agricoltura e nella Scienza forense, per citarne solo alcuni ambiti.
Un lavoro frutto di un lungo percorso che ha aperto le porte a intuizioni rivoluzionarie.
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