Sfregio alle Tre Cime di Lavaredo: "Turisti andate a casa"
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Sfregio alle Tre Cime di Lavaredo: “Turisti andate a casa”

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Sfregio alle Tre Cime di Lavaredo: ignoti hanno tracciato la scritta “Tourists go home” su un masso di dolomia, che ospita due impronte fossili di dinosauro

Una delle rocce più celebri ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, che presenta impronte fossili di un dinosauro risalente al Triassico, è stata vandalizzata con una scritta indelebile: “Tourists go home” (“Turisti andate a casa”).

Questo atto di protesta contro il turismo di massa, che invade anche le alte quote, ha deturpato un prezioso reperto paleontologico, simbolo della storia delle Dolomiti, protette dall’Unesco.

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Le impronte tridattili, lunghe 30 cm, appartengono probabilmente all’Eubrontes, un carnivoro del Triassico. Sono state scoperte nel 1992 lungo un sentiero che dal Rifugio Auronzo conduce al Locatelli.

La scoperta dello sfregio alle Tre Cime di Lavaredo

A denunciare l’atto vandalico è stato l’alpinista paraolimpico Moreno Pesce. L’atleta ha scoperto la scritta durante una camminata di allenamento e ha diffuso un video, commentando: “per le Tre Cime è un risveglio non bello“.

Lo sfregio è stato duramente criticato anche dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha definito l’episodio “censurabile”.

Territori nella morsa dell’overtourism

L’insofferenza verso l’overtourism non è un fenomeno nuovo in Trentino Alto Adige, come dimostrano altre scritte apparse nei mesi scorsi, che denunciavano l’eccessiva antropizzazione delle aree montane. Un flusso di massa da cui derivano spesso fenomeni di inciviltà inaccettabili.

A pagarne il pegno sono anche i turisti che viaggiano nel pieno rispetto della sostenibilità.

Un esempio di come l’overtourism possa condurre a decisioni che ricadono sulle spalle dell’intera comunità di viaggiatori si riscontra nelle recenti misure adottate in Spagna. Considerate da molti restrittive, le decisioni spagnole sono a bene vedere un chiaro segnale di una intolleranza giustificata contro le barbarie dei viaggiatori insostenibili.

Combattere l’inciviltà con la verità

Lo sfregio alle Tre Cime ci fa capire che l’inciviltà non deve essere fonte di altra inciviltà. Spesso, per un effetto psicologico a macchia d’olio, la volgarità di individui spregevoli può scatenare, seppur involontariamente, gesti impulsivi dettati dalla rabbia. Azioni di cui gli attori inconsapevoli finiscono successivamente per pentirsi, nutrendo profondi sensi di colpa.

In simili circostanze, l’atto più sensato da realizzare è confessare il proprio errore, ricordando che la verità è alla base del progresso. Errare è umano, ma ammettendo i propri sbagli si dimostra di saper essere cittadini dotati di educazione. Persone con buonsenso che agiscono per il bene dell’intera collettività.

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