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Storia dei taxi: dall’antica Roma alle auto autonome

Tempo di lettura: 3 minuti

Dalle prime carrozze a cavalli al taxi elettrico: come si è evoluto il servizio di trasporto pubblico più diffuso nelle città

I taxi sono uno dei simboli del trasporto urbano, parte integrante della vita delle città moderne. La loro storia ha radici antiche, con un’evoluzione che va dalle carrozze trainate da cavalli alle attuali auto ibride ed elettriche, fino ad aprirsi al futuro delle vetture autonome.

Come è nato e come si è sviluppato il servizio taxi?

Le origini: il trasporto pubblico con carrozze e cavalli

Le prime forme di trasporto pubblico risalgono a tempi remoti. Già nell’antica Roma esistevano carri disponibili per il noleggio, sebbene si trattase di un servizio esclusivo per i più abbienti.

La vera svolta arrivò in Europa, nel XVII secolo, con la comparsa delle carrozze a cavalli disponibili per il noleggio. A Londra, nel 1634, l’imprenditore Nicholas Sauvage iniziò a offrire le prime carrozze a pagamento, note come “hackney carriages” (dal nome del distretto londinese di Hackney, associato ai servizi di noleggio di cavalli).

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Anche in Francia, all’inizio del XVIII secolo, vennero introdotti servizi analoghi grazie a re Luigi XIV, che autorizzò il noleggio delle cosiddette “carrozze pubbliche”.

La parola “taxi” deriva proprio dal francese “taximètre”, termine adottato più avanti nel tempo per indicare il dispositivo che calcolava il costo del trasporto.

Il primo taxi a motore e il tassametro

La rivoluzione industriale portò a importanti innovazioni nei trasporti, aprendo la strada ai veicoli a motore. Il primo vero taxi a motore fece la comparsa a Parigi nel 1897. L’anno seguente fu introdotto a Londra, dove prese piede rapidamente.

Il tassametro, l’apparecchio per calcolare la tariffa del viaggio, fu inventato in Germania negli anni Ottanta dell’Ottocento da Wilhelm Bruhn.

Questo strumento cambiò le regole del gioco, permettendo un calcolo preciso e standardizzato delle tariffe e diffondendo il concetto di “taxi” nelle città europee e americane.

Il boom del XX secolo

Con l’inizio del XX secolo, questa modalità di trasporto si consolidò come servizio essenziale nelle grandi città. A New York, nel 1907, Harry N. Allen creò la prima compagnia di taxi con veicoli dotati di tassametro e dipinti di giallo, un colore scelto per distinguersi nel traffico, divenuto iconico nel tempo. Da allora, il taxi giallo (yellow cab) è divenuto il simbolo dei taxi di New York.

A partire da questo periodo, il servizio si espanse globalmente, grazie anche alla diffusione di nuovi modelli di automobili. Tra tutti è da ricordare il celebre Checker Cab negli Stati Uniti, famoso per il design compatto e robusto, adatto alle strade delle metropoli.

L’innovazione elettrica e l’era digitale

Con la crescente sensibilità ecologica e i progressi tecnologici, l’industria dei taxi ha visto l’introduzione di auto ibride ed elettriche. Negli ultimi anni, i taxi elettrici si sono diffusi in molte città del Mondo, come parte integrante degli sforzi compiuti per ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico.

Londra ha introdotto i primi taxi elettrici nel 2018, con un veicolo iconico che mantiene il design storico dei “black cabs” ma dotato di un motore totalmente elettrico.

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Parallelamente, l’era digitale ha portato all’emergere delle piattaforme di ride-sharing come Uber e Lyft, che hanno rivoluzionato il concetto di trasporto pubblico. Questi servizi, che utilizzano App per smartphone per la prenotazione e il pagamento, hanno spinto i tradizionali operatori di taxi a innovarsi, adottando strumenti digitali per rispondere alle esigenze di una clientela sempre più connessa.

Il futuro: auto autonome e taxi volanti

Il futuro del taxi sembra pronto per una nuova trasformazione, attraverso l’avvento delle auto autonome. Aziende come Waymo e Tesla stanno lavorando su vetture a guida autonoma che, negli anni a venire, potrebbero rivoluzionare completamente il servizio, eliminando la figura del tassista e rendendo il trasporto ancora più accessibile e sicuro.

Nel frattempo, alcune aziende, come Uber, stanno investendo nella tecnologia dei “taxi volanti”: velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL) in grado di offrire un’alternativa al trasporto terrestre nelle città più affollate.

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