Tra il XIV e il XVIII secolo, migliaia di persone, soprattutto donne, furono accusate di stregoneria e processate. Ma cosa alimentò davvero questa persecuzione? Una storia di manipolazione e potere
La caccia alle streghe è uno dei capitoli più oscuri della storia europea, un fenomeno che ha attraversato secoli e lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva. Associata spesso a roghi e fanatismo religioso, la persecuzione delle presunte streghe è stata a lungo fraintesa, avvolta da miti e stereotipi. Questo articolo esplora le origini, le dinamiche e le conseguenze di questi eventi, basandosi su studi storici accreditati, per fare luce su una realtà più complessa di quanto la cultura popolare suggerisca.
Cosa leggerai nell'articolo:
Le radici della stregoneria: un fenomeno antico
Le credenze legate alla stregoneria affondano le radici in tradizioni pre-cristiane, in cui figure come guaritori o sciamani erano rispettate nelle comunità rurali. Con l’avvento del Cristianesimo, queste pratiche furono progressivamente demonizzate.
Ti suggeriamo di leggere: Le più grandi battaglie navali della storia
Nel tardo Medioevo, tra il XIII e il XIV secolo, la Chiesa iniziò a identificare la stregoneria come un’eresia, associandola al culto del diavolo. Il “Malleus Maleficarum” (1486), scritto dai domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprenger, codificò questa visione, diventando un manuale per i processi alle streghe e alimentando la paranoia collettiva.
L’Inquisizione e il ruolo oscurantista della Chiesa
Contrariamente a quanto si crede, l’Inquisizione non fu l’unica responsabile della caccia alle streghe. Sebbene la Chiesa cattolica abbia avuto un ruolo centrale, soprattutto nei territori sotto il suo controllo, i processi avvennero anche in aree protestanti, come la Germania e la Scozia, durante il XVI e XVII secolo.
La Riforma e le guerre di religione esacerbarono le tensioni sociali, trasformando la stregoneria in un capro espiatorio per disgrazie come pestilenze o carestie. Secondo lo storico Brian Levack, circa il 75% delle accuse fu gestito da tribunali secolari, non ecclesiastici.
Chi erano le vittime?
Le stime variano, ma si calcola che in Europa tra il 1400 e il 1782, siano state giustiziate per stregoneria tra le 40.000 e le 60.000 persone. La maggior parte delle vittime erano donne, spesso anziane, povere o emarginate. Studi come quelli di Lyndal Roper evidenziano come le accuse riflettessero dinamiche di genere e potere: le donne indipendenti o non conformi agli standard sociali erano particolarmente vulnerabili. Tuttavia, furono coinvolti anche uomini, bambini e intere famiglie, soprattutto durante le ondate di panico collettivo, come i processi di Salem (1692) nelle colonie americane.
Ti suggeriamo di leggere: Storia della Matematica, dalle origini alle scoperte rivoluzionarie
Il declino della caccia alle streghe
A partire dal XVIII secolo, l’Illuminismo e il progresso scientifico iniziarono a erodere le credenze superstiziose. La razionalità prese il sopravvento, e i tribunali cominciarono a richiedere prove concrete, rendendo i processi per stregoneria sempre più rari. L’ultimo caso documentato in Europa avvenne in Svizzera nel 1782. Le cicatrici culturali però rimasero vive, alimentando narrazioni che ancora oggi oscillano tra realtà storica e leggenda.

Il Magazine di Informazione senza filtri né padroni. Un progetto corale che arricchisce in chiave propositiva, offrendo spunti per salvaguardare il Pianeta.