Trekking in solitaria: consigli per non cacciarsi nei guai
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Trekking in solitaria: consigli per non cacciarsi nei guai

Tempo di lettura: 3 minuti

Suggerimenti pratici per affrontare un trekking in solitaria, senza imbattersi in imprevisti 

Il trekking in solitaria è un’esperienza gratificante, un’occasione per riconnettersi con se stessi e con la natura. Tuttavia, come ogni “avventura”, richiede una buona dose di preparazione e di prudenza, per poterlo affrontare in sicurezza, evitando di cacciarsi nei guai.

Pianificazione del percorso

Prima di partire, è fondamentale avere un’idea chiara del percorso da seguire. È consigliabile studiare le mappe, leggere le guide e, se possibile, parlare con persone che hanno già affrontato lo stesso tragitto.

È importante conoscere i punti di riferimento principali, le fonti d’acqua, la presenza di rifugi e le eventuali vie di fuga in caso di emergenza. Una pianificazione attenta dell’itinerario aiuterà a prevenire situazioni di pericolo e a gestire meglio il tempo.

Comunicazione dei propri piani

Informare qualcuno dei propri piani è una delle regole d’oro del trekking in solitaria. È necessario lasciare informate delle persone di fiducia sul percorso previsto, sulla posizione approssimativa, sul tempo stimato per il rientro. In caso di emergenza, sapere dove cercare il trekker scomparso può fare la differenza.

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Equipaggiamento adeguato per il trekking in solitaria

L’equipaggiamento idoneo è una componente essenziale per ogni escursione in sicurezza. Gli oggetti indispensabili per il trekking in solitaria includono:

  • Abbigliamento tecnico. Vestiti a strati per adattarsi ai cambiamenti di temperatura e una giacca impermeabile.
  • Scarpe da trekking. Comode e già rodate.
  • Zaino. Di dimensioni adeguate, con cinghie regolabili e tasche sufficienti per organizzare il contenuto.
  • Cibo e acqua. Alimenti energetici e riserve d’acqua sono una componente essenziale. L’ideale è utilizzare una borraccia o un Thermos.
  • Kit di primo soccorso. Inclusi cerotti, disinfettante, antidolorifici e qualsiasi medicinale personale.
  • Mappa e bussola. Anche se si dispone di un GPS, sapere come usare una mappa e una bussola può essere cruciale. In alta montagna, il GPS può anche non funzionare.
  • Torcia e batterie di riserva. Utili in caso di ritardo o di imprevisti.
  • Telefono cellulare e power bank. Per chiamare aiuto se necessario, anche se in alcune aree remote potrebbe non esserci segnale.

Consapevolezza dei propri limiti

Essere consapevoli delle proprie capacità fisiche e mentali è basilare. Non si deve sovrastimare le forze a disposizione. Si raccomanda perciò di concedersi delle pause, ogni volta che si avverte la necessità. Se ci si sente troppo stanchi o insicuri, è consigliabile tornare indietro, valutando con cura la distanza e il tragitto che restano da percorrere. La sicurezza personale costituisce la priorità. Strafare può scatenare grossi imprevisti, mettendo a rischio la stessa incolumità.

Preparazione per le emergenze

Anche se nessuno si aspetta di trovarsi in situazioni di emergenza, è fondamentale essere preparati. È utile portare con sé un fischietto per segnalare la propria posizione, una coperta termica per mantenersi al caldo e un coltellino multiuso per eventuali necessità. Inoltre, è consigliabile imparare le tecniche di sopravvivenza basilari, come accendere un fuoco o costruire un riparo.

Rispetto per la natura

Uno degli aspetti più belli del trekking in solitaria è il senso di connessione con la natura. È importante rispettare l’ambiente, seguire i sentieri segnati, non lasciare tracce del proprio passaggio. Si consiglia di fornirsi di un sacchetto per i rifiuti e di raccogliere tutto ciò che si è portato, compresi i rifiuti organici.

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Godere del momento

Il trekking in solitaria è un’opportunità unica per riflettere, per meditare, per ritemprarsi a stretto contatto con l’ambiente naturale. Si raccomanda di lasciarsi guidare dal ritmo del cammino e dai suoni della Terra, concedendosi il tempo per assaporare ogni istante. Così, facendo si vivrà una vera esperienza trasformativa.

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